Del contratto sociale o principi del diritto politico (1762) di Rousseau

Nel Contratto sociale Rousseau definisce i fondamenti, la natura e i limiti dell’autorità politica, esponendo sei principi:

  1. Tutti gli uomini nascono uguali e restano tali anche dopo aver stipulato il contratto. Questo introduce, inoltre, un’uguaglianza morale e legittima che fa decadere le disuguaglianze naturali dovute alle diverse costituzioni fisiche.
  2. Nessuna autorità è legittima senza il consenso di chi vi si assoggetta: poiché, infatti, tutti gli uomini nascono liberi e padroni di sé stessi, nessuno ha per natura autorità sugli altri.
  3. La sovranità è popolare ed il popolo non può cederla (se non diventando schiavo) ad un rappresentante: essa è indivisibile, illimitata e inalienabile. Rousseau guarda con sospetto al modello parlamentare rappresentativo, generalmente accettato dagli illuministi, poiché teme che i delegati sostituiscano la propria libertà a quella del popolo.
  4. La volontà popolare si esprime nelle leggi, perciò il potere legislativo appartiene al popolo. Rousseau crede che solo la volontà generale possa indirizzare le forze dello Stato verso il bene comune.
  5. Il potere esecutivo, invece, deve essere gestito dal governo e subordinato al potere popolare. Gli amministratori dello Stato devono ricever un mandato dal popolo, il quale può revocare tale mandato quando vuole.
  6. La Democrazia è l’unica forma legittima di governo. Tuttavia, la condizione essenziale è che il governo sia separato dalla sovranità popolare, ma diretto da tale sovranità, guidato, cioè, dalla volontà generale. Se questa condizione viene soddisfatta, anche una forma di aristocrazia può essere accettabile, purché sia elettiva (Rousseau si ispira al governo della sua città, Ginevra, che tuttavia criticherà nelle Lettere dalla montagna).

Rousseau immagina una forma di Democrazia diretta, per cui tutto il popolo delibera e legifera e tutti sono uguali fra loro (perciò durante le assemblee le magistrature devono essere sospese). Può sembrare un sistema utopico, ma non è del tutto irrealizzabile, può essere, infatti, applicato a piccoli stati, come le polis greche, i cantoni svizzeri o la Corsica, per la quale, tra l’altro, Rousseau scrisse un progetto di Costituzione.

Un aspetto importante è che il contratto sociale deve essere stipulato fra individui liberi e uguali. Una volta stipulato l’individuo entra a far parte della comunità e si identifica con il corpo politico, pertanto, cedendo tutti i suoi diritti al corpo politico, li cede, di fatto, a sé stesso. Da notare la istanza dal pensiero di Hobbes, secondo il quale ogni individuo deve cedere i suoi diritti (compresa la libertà, che per Rousseau è la qualità essenziale dell’essere umano) ad un altro individuo, con una sua particolare volontà. Per Rousseau, la volontà dell’individuo coincide con quella di tutti gli altri e con la volontà generale, poiché tutte sono indirizzate naturalmente al bene comune, essendo l’uomo buono per natura.