L.H. Morgan – la portata delle innovazioni tecniche e i periodi etnici dell’umanità

Lewis Henry Morgan (1818-1881) era un avvocato statunitense che intorno al 1840 iniziò a dedicarsi a studi etno-antropologici intorno agli indiani irochesi. In particolare aveva stretto dei legami con una nazione della lega irochese, i Senèca, che poi difese contro degli speculatori . Morgan cercò soprattutto di capire come funzionavano i sistemi di parentela e l’organizzazione domestica di quei popoli. Per far ciò adottò, da un punto di vista metodologico, un approccio strutturalista basato sulla distinzione fra struttura e sovrastruttura, una visione ripresa da Marx che a sua volta basò la sua idea di comunismo primitivo sulle congetture di Morgan.
Il pensiero di Morgan si inquadra nel paradigma ottocentesco dell’evoluzionismo, perciò ipotizzò uno sviluppo diacronico composto dai tre periodi selvaggio, barbaro civilizzato, a loro volta composti da tre sottoperiodi (inferiore, medio superiore), sviluppo diacronico attraversato da due linee parallele sincroniche, la struttura (le forme di produzione e sussistenza) e la sovrastruttura (l’ordinamento della parentela e della proprietà in base ai rapporti di produzione). Quindi definì i periodi nella loro successione a seconda delle tecniche di sussistenza, rintracciando il motore dell’evoluzione nelle innovazioni tecniche: le invenzioni modificano le forme di produzione e di conseguenza le istituzioni domestiche. I progressivi cambiamenti dell’organizzazione si presentano quindi come una necessità imposta dalla struttura determinata dalle invenzioni (che, fra l’altro, si trovano in un rapporto di connessione cumulativa, perciò Morgan considerava la sequenza di progresso naturale e necessaria)*.
Ad esempio, l’orda nomade di cacciatori e raccoglitori aveva un sistema religioso semplice, era un piccolo gruppo senza un’articolazione sociale complessa, accettava la promiscuità sessuale e tutto ciò perché i suoi membri si muovevano alla ricerca di cibo; quando si affermò l’agricoltura con la rivoluzione neolitica, i gruppi si stanziarono riuscendo a complessificare la loro struttura sociale, a stringere relazioni familiari più fitte e ad articolare meglio le istituzioni domestiche: infatti venne proibito l’incesto e il clan e il villaggio divennero l’unità base della società.
Vediamo i periodi etnici della narrazione di tipo biologico della storia umana fatta da Morgan:

  • Nello stadio inferiore della selvatichezza il nucleo sociale è costituito dalla piccola orda nomade di cacciatori e raccoglitori, che hanno un linguaggio articolato.
  • Lo stadio medio della selvatichezza è caratterizzato dall’uso del fuoco e dall’acquisizione della pesca come mezzo di sussistenza.
  • Lo stadio superiore si caratterizza per l’invenzione dell’arco, viene proibito l’incesto fra fratelli e c’è la discendenza patrilineare.
  • La ceramica è l’invenzione che caratterizza lo stadio inferiore delle barbarie.
  • Nello stadio medio inizia l’agricoltura, viene proibito l’incesto a tutti i discendenti del clan patrilineare e il clan diventa l’unità sociale basilare.
  • Nello stadio superiore inizia la metallurgia e compare la proprietà privata.
  • Il periodo della civiltà si caratterizza per l’invenzione della scrittura e l’affermazione dei governi civili e della famiglia monogamica.

* Morgan aveva una concezione funzionalista di tipo biologico della cultura, considerava, cioè, la cultura come un adattamento alle condizioni ambientali che non sono date solo dalla natura, ma risentono molto dell’azione umana. Inoltre aveva una visione egualitaria del genere umano ritenendo che la scala evolutiva fosse comune a tutte le culture, ma ammetteva delle differenziazioni a seconda del livello di sviluppo raggiunto.